presentazione decentrata

Nel corso degli ultimi anni l'attenzione della cooperazione decentrata della Provincia autonoma di Bolzano e delle associazioni e organizzazioni altoatesine che operano nel campo della cooperazione allo sviluppo si è rivolta in misura sempre più crescente ai paesi balcanici.
Scopo della cooperazione internazionale con gli stati che facevamo parte della Repubblica di Jugoslavia (Croazia, Serbia e Montenegro, Kosovo, Bosnia-Erzegovina e Macedonia), la Romania e l'Albania, è quello di agevolare il difficile processo di transizione e la possibilità di conquistarsi un posto a pieno titolo nella comunità degli stati democratici e ad economia di mercato.

L'approccio scelto dalla Provincia autonoma di Bolzano nella sua attività di cooperazione decentrata allo sviluppo nei Balcani è quello di un approccio integrato allo sviluppo con priorità nei seguenti settori:

aiuto per la risoluzione pacifica dei conflitti etnici, rafforzamento delle strutture economiche locali, ammodernamento dell'agricoltura, potenziamento dell'istruzione di base e superiore, miglioramento dei servizi in campo socio-sanitario.

Il modello di integrazione etnica e culturale sviluppatosi nella Provincia Autonoma di Bolzano rappresenta un sistema coerente di buone pratiche che si prestano ad essere esportate nel territorio dei Balcani, per sostenere il processo endogeno di pacificazione e di sviluppo socioeconomico, con gli adattamenti necessari per essere adeguati ai singoli contesti locali.

Lo sviluppo socioeconomico sostenibile, inoltre, richiede un approccio integrato che sappia combinare la peculiare vocazione produttiva con la volontà di creare network di organizzazioni per la gestione dei servizi, delle infrastrutture, delle risorse umane, materiali e finanziarie, grazie al ruolo di raccordo istituzionale e di good governance necessariamente ricoperto dalle autonomie locali.

Un approccio integrato allo sviluppo non può tuttavia prescindere dall'uomo che, come attore economico che agisce in un contesto sociale, deve tornare ad occupare il ruolo centrale nei nuovi piani di sviluppo.
Per questo motivo, in contesti dove lo "stress sociale ed individuale" è stato, ed è, molto forte, mettere l'uomo al centro dell'agire significa sviluppare strumenti di pianificazione e gestione dei servizi in campo socio-sanitario, culturale e della formazione lavoro, favorendo il processo di inclusione sociale di quelle fasce di popolazione a maggior rischio di marginalizzazione (donne, bambini, profughi, disoccupati, persone affette da patologie sociali, psichiche e fisiche più o meno escludenti) e promuovendo, nel contempo, il recupero del patrimonio culturale tipico di ogni sistema, per lo sviluppo di un modello sociale incentrato sui concetti di aggregazione ed integrazione.

Ai sensi della Legge 84 del 2001 "Disposizioni per la partecipazione italiana alla stabilizzazione, alla ricostruzione e allo sviluppo di paese dell'area balcanica" la Provincia dal 2003 ha concentrato la propria cooperazione decentrata in Bosnia Erzegovina e Romania, mentre proseguono gli interventi diretti in Albania nel settore dell'istruzione e della formazione. In quest'ultimo paese, nella seconda metà del 2005, è stato avviato un progetto triennale di collaborazione scientifica e tecnologica, promosso anche dal Ministero degli Affari Esteri, tra l'Azienda sanitaria di Bolzano, la Provincia e l'Istituto di sanità pubblica di Tirana per la realizzazione di un'indagine epidemiologica sulla carenza di iodio e relativi quadri clinici dei bambini delle scuole elementari di Tirana.

Annualmente viene stanziato mediamente un budget di ca. 150.000 ? per la cooperazione decentrata nei Balcani. In tale importo non sono incluse le valorizzazioni del personale coinvolto nei programmi e la cessione gratuita di materiale e attrezzature della Provincia autonoma di Bolzano dismesse.