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Presentazione delle attività di cooperazione decentrata

Gli interventi di cooperazione decentrata della Regione Emilia Romagna nel sud est Europa si concentrano prevalentemente in Albania, Serbia e Montenegro e Bosnia-Herzegovina e le principali aree tematiche di intervento riguardano le politiche di Welfare, le politiche Culturali e le politiche Ambientali.

 

Le politiche di welfare sono volte a sostenere il decentramento amministrativo dei servizi sociali e la formazione per la creazione di servizi. In questo quadro la Regione promuove azioni a sostegno delle politiche di genere e per l'inclusione lavorativa e sociale delle fasce deboli (minori, anziani, disabili e donne). In questo ambito, la Regione promuove anche le politiche di giustizia minorile in Albania, attraverso la formazione dei quadri ministeriali, il sostegno per la creazione del tribunale minorile e la formazione degli operatori delle carceri.

Le politiche culturali includono scambi di compagnie teatrali, la formazione sul management teatrale e il sostegno alla creazione di imprese culturali. In ambito di politiche ambientali la Regione fornisce assistenza tecnica alle amministrazioni locali nell'elaborazione delle politiche di tutela ambientale e nella fornitura di strumenti per il controllo della qualità dell'aria. In Bosnia e in Serbia la Regione interviene con azioni a sostegno della imprenditorialità, in particolare nel settore agro-alimentare e dell'agricoltura biologica. Infine, in Romania, la Regione interviene nel campo della deistituzionalizzazione dei minori e la gestione di case famiglia per minori in difficoltà.

Gli uffici che si occupano di cooperazione decentrata

La struttura di riferimento per la gestione relativa alle politiche di cooperazione decentrata è il Servizio politiche europee e relazioni internazionali, funzionalmente dipendente dalla Direzione generale programmi e intese, relazioni europee e cooperazione internazionale. Tali politiche rientrano nell'ambito delle competenze della Presidenza della Giunta Regionale.

La struttura svolge funzioni di supporto alle amministrazioni locali e alle associazioni del territorio regionale per l'avvio di relazioni di partenariato internazionale con Paesi in via di sviluppo, la progettazione e l'implementazione di iniziative di cooperazione allo sviluppo ed aiuto umanitario. Il Servizio coordina altresì le relazioni con i Ministeri competenti, le organizzazioni nazionali e le autorità nazionali e locali dei Paesi terzi nel campo della cooperazione internazionale.

Impostazione sul territorio regionale

La normativa regionale in ambito di cooperazione decentrata è regolata dalla L.R. 12/2002 " Interventi regionali per la cooperazione con i paesi in via di sviluppo e i paesi in via di transizione, la solidarietà internazionale e la promozione di una cultura di pace", che prevede quattro ambiti di azione regionale: la cooperazione allo sviluppo; gli interventi umanitari di emergenza; gli interventi per la diffusione di una cultura di pace e la valorizzazione delle scuole di pace; e il supporto formativo ed informativo ai soggetti della cooperazione decentrata.

La Regione interviene per mezzo di iniziative proprie anche avvalendosi della collaborazione di soggetti territoriali, nazionali ed internazionali o attraverso il sostegno alle iniziative promosse dai soggetti opranti sul territorio regionale. In attuazione della L.R 12/2002 è stato approvato il "Documento di indirizzo programmatico per il triennio 2009-2011 per la cooperazione con i paesi in via di sviluppo e in transizione" che individua le priorità tematiche e settoriali per area paese e stabilisce i criteri per la concessione dei contributi regionali.

Attraverso lo strumento dei Tavoli-Paese e i tavoli di coordinamento tematici istituiti dalla LR 12/2002, il Servizio Politiche europee e relazioni internazionali svolge funzioni di coordinamento delle attività nel campo della cooperazione e solidarietà internazionale dei diversi soggetti emiliano-romagnoli operanti sulla stessa area-Paese, tra i quali: Enti locali, OngG, Onlus, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali e associazioni di promozione sociale, università, istituti di formazione, di iniziativa culturale, di ricerca e formazione, imprese di pubblico servizio, organizzazioni sindacali e di categoria, comunità di immigrati, istituti di credito, cooperative ed imprese.

I tavoli rappresentano il momento privilegiato di discussione e confronto sugli obiettivi di cooperazione, sui bisogni dei partner, di concertazione della programmazione e di coordinamento dei progetti in vista dell'apertura dei bandi regionali, favorendo la nascita di forme consortili tra gli Enti locali e i soggetti no-profit del territorio regionale che presentano i requisiti necessari (2 anni di attività di cooperazione in territorio estero ed una sede in Emilia-Romagna). I Tavoli attivati riguardano sia aree paese che filoni tematici, attualmente sono quindici: Bosnia-Erzegovina, Saharawi, Serbia, Territori autonomi palestinesi, Albania, Mozambico, Eritrea, Bielorussia-Ucraina, Romania, Senegal, Brasile, Marocco, Mutilazioni genitali femminili, Diritti Umani, Lotta all'Aids e coinvolgono circa 100 associazioni e ONG e 50 enti locali.

L'evoluzione della cooperazione decentrata ha inoltre portato alla creazione di "antenne locali" nei Paesi partner: a Sarajevo in Bosnia-Herzegovina e a Sofia in Bulgaria sono presenti desk dell'assessorato attività produttive della Regione; mentre da alcuni anni sono attive antenne a Tirana in Albania, a Belgrado in Serbia e Montenegro, e a Gerusalemme.

Percorsi futuri
L'area dei Balcani si conferma e si rafforza come area di rilevante interesse per gli sviluppi futuri della cooperazione decentrata della Regione Emilia-Romagna, sia per la prossimità geografica che per l'interesse di altri settori dell'amministrazione regionale e degli attori che operano nel territorio regionale.

Gli interventi nell'ambito della cooperazione decentrata saranno fortemente orientati all'integrazione con le altre politiche regionali e alla continuazione delle esperienze e delle relazioni già consolidate.

Sarà pertanto perseguito l'obiettivo di rafforzare l'integrazione tra politiche settoriali nell'ambito della cooperazione decentrata come modalità strategica di aiuto ai PVS per la promozione dello sviluppo economico e sociale. L'economia solidale e l'imprenditoria cooperativa da una parte e il sistema di welfare dall'altra rappresentano le esperienze emiliano romagnole su cui gli interlocutori della cooperazione decentrata mostrano il maggiore interesse.

Nell'ambito dei finanziamenti comunitari, l'esperienza svolta nel settore sociale, culturale e ambientale nell'area del sud est Europa verrà rafforzata dall'istituzione del nuovo strumento di assistenza di pre-adesione IPA predisposto dalla Commissione europea per il periodo 2007-2013 destinato a sostenere finanziariamente il processo di adesione dei Paesi del Sud Est Europa.