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La cooperazione decentrata della Lombardia

La Cooperazione decentrata rappresenta una delle componenti della strategia regionale d'intesa con le relazioni istituzionali e internazionali e la promozione del commercio estero lombardo. Nell'ambito della cooperazione allo sviluppo, la Regione Lombardia ha scelto di operare nell'ottica della sussidiarietà, cofinanziando primariamente le Organizzazioni Non Governative (ONG) lombarde e le Associazioni di Solidarietà Internazionale.

Tale scelta influisce e connota lo stile con il quale quotidianamente e progressivamente si intendono costruire relazioni collaborative e di reciprocità con i soggetti della cooperazione, nel rispetto della propria mission, funzione e ruolo. L'attuazione di tale intenzionalità è data dalla ricerca continua di una metodologia partecipativa nelle diverse fasi d'azione, quali la programmazione, il monitoraggio e la verifica dell'impatto. Questa scelta metodologica è ritenuta vincente per il raggiungimento degli obiettivi previsti, per la reale sinergia di risorse e competenze, la crescita di una cultura condivisa della "solidarietà internazionale" ai fini di uno sviluppo integrato (sociale, formativo, economico, educativo, ecc.).
A riprova della possibilità di concretizzare quanto sopra espresso, vengono organizzati incontri a cadenza periodica con i Rappresentanti dell'Associazione delle Ong Lombarde sui diversi temi della cooperazione.
Un importante punto di forza per una soggettività regionale compiuta che faciliti la costruzione di reti solidali internazionali e le promuova in termini di competenze e risorse, è costituito dalla collaborazione costante con le altre Direzione Generali.
Per mezzo di tali collaborazioni è stato possibile realizzare nove gemellaggi ospedalieri fra ospedali lombardi e strutture straniere, con l'obiettivo di rendere tali strutture operativamente autonome nel trattamento di alcune patologie gravi, un sistema per l'assegnazione a fini umanitari del patrimonio mobiliare dismesso dalle Aziende Sanitarie, a soggetti abilitati (Ong, CRI, Caritas ed altre associazioni senza fini di lucro, ecc.), interventi sanitari a favore di cittadini stranieri con ricoveri, generalmente di minori, presso strutture sanitarie lombarde, il convoglio umanitario in Iraq, l'intervento di recupero artistico d'eccellenza a Berat (Albania), il monitoraggio in loco di progetti in occasione delle missioni, il supporto a delegazioni straniere in visita ai servizi lombardi, l'attuazione del previsto accordo d'intenti con la DG Cooperazione allo sviluppo del MAE, i futuri progetti di institutional and capacity building (es. Brasile), i progetti Equal.
Lo sviluppo delle competenze intersettoriali nell'ambito della cooperazione internazionale ha richiesto la necessità di personale specializzato che segua in modo esclusivo e permanente i diversi interventi (Sanità e Famiglia).
Tutte le Direzioni Generali sono attivamente coinvolte all'interno del Gruppo Tecnico di Valutazione per il bando annuale dei progetti di cooperazione, il Programma Operativo Balcani ex L. 84/01, il Progetto PDHL Cuba, le singole consultazioni per le diverse richieste d'intervento che pervengono al Presidente.

Per quanto attiene alle risorse, la legge regionale sulla cooperazione (l.r.n.20/89) prevede un sistema di stanziamento dei progetti, normalmente di durata biennale, attraverso:

un Piano annuale di cooperazione a seguito di apposito bando il cui budget impegna i tre quarti delle risorse disponibili;

interventi promossi direttamente dalla Giunta Regionale per emergenze, per emergenze, a seguito di missioni istituzionali, su proposta del Ministero Affari Esteri, ONU e Unione Europea ecc., che utilizza il restante quarto del budget complessivo.

Le aree d'intervento sono definite d'intesa con il Ministero Affari Esteri, a livello regionale vengono poi indicate delle aree geografiche prioritarie in relazione alle attività di carattere internazionale che la Giunta intende intraprendere e alle situazioni d'emergenza. Anche i settori d'intervento sono vari, tuttavia quelli che finora hanno registrato una maggiore incidenza sono il settore economico e di formazione professionale, sanitario e socio-sanitario e socio-educativo. Da sottolineare che la formazione professionale e l'educazione assumono sempre più rilievo sia come ambiti d'intervento sia come aspetti trasversali di ogni settore.
Dal 1996, anno in cui la legge ha raggiunto la piena attuazione, sono stati finanziati in totale 284 progetti di cui n.105 in America Latina, n.71 i in Africa, n.38 in Asia, n.24 in Medio Oriente, n.37 nell'Europa dell'Est e n.9 nel Magreb, con interventi che hanno coinvolto finora 58 paesi.
Fra questi vi sono i sei progetti che Regione Lombardia ha attivato, su proposta del Ministero Affari Esteri, nell'ambito del Programma Operativo Integrato con cui è stato definito un sistema di interventi organico e integrato nell'area dei Balcani, in grado di semplificare la gestione e contribuire al raggiungimento degli obiettivi e delle finalità che l'Italia si è posta con la l.84/01.