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SEI GIOVANI ALPINISTI DELLA BOSNIA ERZEGOVINA OSPITI DEL TRENTINO PER IMPARARE I METODI DEL SOCCORSO ALPINO

Presentati oggi 17 settembre, presso la sede della SAT dall’assessore provinciale alla solidarietà internazionale Iva Berasi

Si chiamano Luka, Bojan, Damir, Miroslav ed Emir; sono sei giovani alpinisti che vengono da Mostar e da Sarajevo, in Bosnia Erzegovina, e che da oggi a domenica 23 settembre, guidati dal dott. Tigran Elezovic, del Pronto Soccorso bosniaco, partecipano a un corso di formazione tecnica sul Pronto Soccorso Alpino presso il rifugio Vajolet. Stamani, presso la sede della SAT, che con il Pronto Soccorso trentino, la Provincia autonoma di Trento e il Tavolo trentino per la Bosnia, la squadra bosniaca è stata presentata alla stampa, alla presenza dell’assessore provinciale alla solidarietà internazionale Iva Berasi. Erano presenti all’incontro il vicepresidente del Soccorso Alpino Giampietro De Zolt, il vicepresidente della SAT Paolo Scoz e Michele Nardelli per il Tavolo trentino per la Bosnia.
“Iniziative come la vostra – ha detto l’assessore Berasi, salutando i giovani ospiti, – sono possibili grazie all’impegno che l’intera comunità trentina profonde nella solidarietà internazionale attraverso le sue 250 associazioni, ma anche all’intervento coordinato e strategico del governo provinciale. Voi oggi siete qui in virtù dell’esito positivo delle precedenti fortunate esperienze di aggiornamento delle guide alpine ugandesi, argentine, cilene, perfino del Buthan che hanno potuto approfittare dell’esperienza maturata in decenni e decenni di attività del Pronto Soccorso trentino e della SAT. È per questo che il mio sincero ringraziamento va agli operatori della montagna trentina che, attraverso il volontariato, segnano e mantengono i sentieri, curano l’ospitalità in numerosi rifugi ed intervengono con tempestività, efficienza e altruismo quando si verificano incidenti. Vi auguro che l’esperienza che vivrete al Vajolet vi consenta di migliorare le vostre performance nel campo del pronto intervento, ma anche di apprezzare la bellezza delle nostre montagne. In cambio, vi chiediamo di aiutare anche noi a crescere, a migliorarci e ad aprirci ai problemi e alle esperienze degli altri”.
E se Michele Nardelli, del Tavolo per la Bosnia, ha sottolineato “l’orgoglio con cui il Pronto soccorso trentino viene a interfacciarsi con il ‘fratello’ bosniaco, che può contare su una Sarajevo olimpica e su montagne che in fatto di bellezza gareggiano con le nostre”, Giampietro de Zolt, che oltre ad essere vicepresidente del Soccorso alpino trentino è anche responsabile per le zone di Fiemme e Fassa, ha brevemente illustrato i contenuti tecnici del corso.
Il dottor Elezovic, dopo aver ringraziato quanti si sono mossi per rendere possibile e concreta questa esperienza di formazione, ha sottolineato che la loro presenza in Trentino ha come scopo non solo acquisire nuove conoscenze e fare esperienza in tema di soccorso alpino, ma anche vedere come nella nostra provincia è organizzato il pronto in alta montagna, per trasferire sistemi e metodologie alla realtà della Bosnia Erzegovina.
Tra la comunità trentina e alcune realtà regionali dell’area balcanica, in particolare le municipalità di Prijedor (Bosnia Erzegovina), Kraljevo (Serbia) e Pec-Peja (Kosovo), sono in corso da tempo consolidate relazioni di cooperazione e di scambio improntate sulla valorizzazione delle risorse territoriali, che hanno portato nel corso degli anni alla realizzazione di diversi programmi di sviluppo locale. Per merito di tali collaborazioni, nel corso del 2005 alcuni giovani alpinisti provenienti dalla Bosnia, dal Kossovo e dalla Serbia hanno potuto frequentare in Trentino uno stage, sostenuto dall'Assessorato alla Solidarietà Internazionale in collaborazione con la SAT, su gestione e manutenzione della sentieristica.
In tale occasione è nata l’idea di tradurre il manuale sulla sentieristica del CAI nella lingua dei partecipanti. Il manuale s’intitola “Staze. Planiranje, znakovi i održavanje” (Sentieri. Pianificazione, segnaletica e manutenzione) e rappresenta uno strumento di riavvicinamento e di smilitarizzazione delle montagne, in Bosnia Erzegovina, Serbia e Kosovo. Il Manuale è stato presentato a Sarajevo il 27 novembre 2006 alla presenza di istituzioni trentine e di Sarajevo, di rappresentanti del CAI e della SAT, di organismi internazionali, di associazioni locali di montagna/ ambientalismo, della rete del turismo responsabile della Bosnia Erzegovina e dell’associazione nazionale per lo sminamento.
In quella sede, la rappresentanza del Soccorso Alpino di Sarajevo aveva manifestato l'esigenza di poter approfondire ed acquisire maggiori competenze nel campo del soccorso alpino, richiesta accolta favorevolmente dall'Assessorato alla Solidarietà Internazionale, dalla SAT di Trento e dal Corpo Soccorso Alpino e Speleologico del Trentino. E oggi la squadra dei sei alpinisti è stata presentata ufficialmente alla stampa presso la sede della SAT, alla presenza dell’assessore provinciale alla solidarietà internazionale Iva Berasi, del vicepresidente della SAT Paolo Scoz, del vicepresidente del Soccorso alpino Giampietro De Zolt e del responsabile del Tavolo trentino per la Bosnia Michele Nardelli.
Il corso si terrà al Rifugio Vajolet (Val di Fassa gruppo del Catinaccio) da oggi, lunedì, fino a domenica 23 settembre. L’equipe bosniaca affronterà i seguenti temi tecnici: ancoraggi naturali e artificiali a punti mobili e fissi; Sequenza di discese in corda doppia (metodo soccorso); Metodi di calata con utilizzo di vari freni; Calata con giunzione di corde sotto carico; Calata con ripresa degli ancoraggi; Sistemi di recupero con paranchi; Tecniche di autoassicurazione ed assicurazione; Progressione da capocordata su difficoltà indicativa di 5° UIAA.; Uso del palo pescante; Uso di materiali specifici per il soccorso organizzato in roccia; Utilizzo di varie barelle da soccorso; Sistemi di imbarellamento nel vuoto; Immobilizzazione del traumatizzat

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